Il banchetto in piazza
Spesso le organizzazioni non profit, per raccogliere fondi, si sistemano con i loro banchetti in strade o piazze affollate di piccole e grandi città. I più attrezzati usano una buona cartellonistica (poster 100×70 su cavalletti), foto, filmati, materiale informativo, gadget, totem pubblicitari, un gazebo e personale (rigorosamente) in divisa e con i tesserini di riconoscimento ben in vista.
Quelli che hanno “studiato” fund raising, ti raccontano chiaramente la loro buona causa. Gli altri si limitano “tecnicamente” a chiedere l’elemosina.
Le associazioni che “scendono in piazza” sono tantissime, ognuno cerca posti nuovi (e anche periodi nuovi) per evitare la “concorrenza”.
Ieri ero a Milano, all’aeroporto, e avevo due ore a disposizione prima del volo, ho fatto check in e sono entrato nell’area imbarchi. Ho dunque cominciato a girare. Ho contato:
- n°6 salvadanai fissi di 3 diverse organizzazioni non profit. (uno ormai nascosto da un gigantesco ficus..)
- n°4 postazioni mobili di società che volevano vendermi di tutto…dalla carta di credito al modem per navigare nel web
- n°1 salvadanaio accanto alla cassa del bar
- n°2 banchetti di organizzazioni non profit!
Il tutto a distanza di pochi metri l’uno dall’altro..
Il banco più attrezzato era quello dell’Unicef. 2 metri di tutta la loro migliore produzione..per arrivarci ho dovuto schivare il tizio dell’American Express e quello della Tre. Sembrava di fare lo slalom ed essere nella kasba di Tunisi..compra, compra, compra….ma così chi compra (o dona)?
Troppi, troppo e tutto nello stesso posto.
Magari invece il sistema funziona benissimo e io sono semplicemente male informato.
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