Fundraising e sanità: cosa mai faranno negli USA di tanto complicato per riuscire a raccogliere fondi?
“Negli Stati Uniti ci sono 8431 ospedali (fonte: Hospital Worldwide 2011). L’ospedale tradizionale è una struttura non profit, di solito finanziata da una organizzazione di stampo religioso. I due terzi di tutti gli ospedali urbani sono non profit. Il restante terzo è diviso tra profit e pubblico. Gli ospedali pubblici urbani sono spesso associati con le scuole mediche. La più grande catena ospedaliera pubblica in America è il New York City Health Corporation, che è associato con la New York University School of Medicine………”
“…Queste sono alcune considerazioni che possono essere fatte sul fundraising per la Sanità negli USA:
- la raccolta fondi attuata dagli ospedali americani è una prassi consolidata. Raccolgo fondi sia gli ospedali pubblici e sia gli ospedali privati.
- il linguaggio utilizzato per chiedere fondi è sintetico e semplice. Chiunque può capire il messaggio.
- spesso, sono gli stessi degenti o ex degenti a spendersi in prima persona per raccogliere fondi per l’ospedale presso il quale sono in cura.
- negli Stati Uniti c’è la possibilità di diventare un donatore periodico degli ospedali. Il sostegno consiste nel donare mensilmente, e quindi regolarmente, piccole somme di danaro per almeno 12 mesi continuativi.
- è possibile trovare negli ospedali negozi interni dove si vendono gadget con il marchio dell’ospedale: dalle magliette ai cappellini, dalle spille alle tazze. La vendita contribuisce alla raccolta di fondi.
- all’ingresso principale di ogni ospedale è presente un’area informazioni dove è possibile trovare opuscoli informativi su come sostenere i progetti delle singole strutture.
- gli ospedali che raccolgono fondi pubblicano i bilanci di missione.
- ……………………………………………….”
Questa è la terza breve anticipazione della prima ricerca comparativa in Italia che analizza la raccolta fondi per le Istituzioni sanitarie in Italia, Stati Uniti d’America e Regno Unito che sarà presentata alle ore 10.00 a Napoli, martedì 17 aprile e a Bologna il 20 aprile.
La ricerca è stata curata da Raffaele Picilli, esperto in fundraising, con la collaborazione di Flavio Giordano. Dutante la giornata, le tecniche di fundraising per la sanità saranno illustrate da Annalisa Lalumera, fundraiser della società General MFC.
A Napoli la ricerca sarà presentata presso la sala conferenze della Fondazione Valenzi (Castel Nuovo-Maschio Angioino), a Bologna il 20 aprile presso il Museo della Sanità. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione.
L’evento è stato reso possibile grazie al supporto della Fondazione Valenzi e di Softlab spa.
L’invito a partecipare è rivolto a Direttori generali, amministrativi e sanitari delle Aziende Ospedaliere e delle Asl, ai responsabili della formazione e della comunicazione delle stesse. Ai partecipanti sarà rilasciato attestato di partecipazione.
Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.raisethewind.it, www.generalfmfc.com, www.fondazionevalenzi.it
Caro Raffaele, il tema è molto interessante.
Sicuramente ha anche a che fare con il modello di welfare che abbiamo in Italia. Questo però come giustamente tu fai notare nn significa che fare fundraising per tali realtà sia impossibile.
Anche perchè molte realtà fundraising lo fanno già…..e con successo.
A presto
Andrea
ciao Andrea e grazie per il post. E’ verissimo, basti pensare che ci sono ospedali in Italia che facendo fundraising riescono a raccogliere, ogni anno, fondi per milioni di euro. Peccato che il FR sia noto solo al 5% delle nostre strutture ospedaliere e che pochissimi nostri colleghi siano specialiazzati in FR per la sanità…spero che la pubblicazione della ricerca aiuti non solo a diffondere maggiormente la cultura del fundraising ma anche ad incrementare i posti di lavoro.
Raffaele