Fundraising per gli Enti Pubblici: Bologna e i “non” Community Garden
L’assessore comunale di Bologna Patrizia Gabellini, che si occupa di urbanistica, ambiente, città storica e qualità urbana, dichiara: «sì, è vero, stiamo prendendo in considerazione l’idea di privatizzare alcuni dei giochi per bambini nei parchi pubblici, abbiamo già ricevuto alcune proposte da parte di imprenditori e, qualora andassero in porto, sarebbe previsto un ticket di 1 o 2 euro, dipende…». Detto ciò, aggiunge: «è però assolutamente improprio parlare o solo ipotizzare una privatizzazione totale dei giochi per bambini: il piano che stiamo elaborando prevede anche altre strade (dall’autogestione da parte di genitori a forme di sponsorizzazione) e ognuno di questi strumenti può benissimo convivere con gli altri».
«Il Comune – afferma l’assessore Gabellini – non ce la fa a sostenere le spese per la manutenzione straordinaria dei giochi per bambini nei parchi pubblici. I soldi non ci sono. I continui atti di vandalismo (una vera piaga), oltre alla fisiologica usura delle strutture, richiedono una spesa annua di 800 mila euro: un decimo del budget annuo per la manutenzione ordinaria, che è di 8 milioni».
Negli Stati Uniti d’America, quando un parco pubblico, piccolo o grande che sia, ha problemi rispetto a manutenzione, vandali, cura del verde, arredi…ecc., si pensa subito ad istituire un Community Garden e a farlo funzionare con il fundraising e il people raising…e nessuno si scandalizza, anzi.
In America ho visitato parchi pubblici “affidati” ad alcuni cittadini, tenuti come gioielli, perfino con papere, anatre, scoiattoli…Il parco nella versione Community Garden va necessariamente recintato e aperto in orari prestabiliti, la “guardiania” va assicurata all’ingresso ma fatto questo, la comunità o il comitato di quartiere o l’associazione x, y o z, si impegnano a fare tutto quello che il Comune non può più fare. Non ci sono biglietti di ingresso. Al massimo ti chiedono un piccolo contributo oppure di diventare sostenitore periodico del parco….e poi, da qui, inizia il programma di fundraising e di people raising.
Peccato che l’America sia lontana…..
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