Fundraising e l’uso dei beni comuni
Sto leggendo un libro dal titolo “Istruzioni per l’uso del futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà” scritto dal prof. Tomaso Montanari. E’ un libro non lunghissimo, ma da leggere con attenzione. Il prof. Montanari riflette sul futuro del nostro Paese e sul futuro dei beni per cui spesso i fundraiser cercano fondi. Il suo punto di vista è davvero interessante.
Ecco una breve recensione presa dal web: “Come si impara a essere cittadini, in Italia? Sono fondamentali la famiglia, la scuola; ma da millenni qualcos’altro ci educa a essere quello che siamo, ci lega al nostro passato e ci permette di costruire il nostro futuro: questa cosa si chiama “patrimonio culturale”, ed è l’altra lingua degli italiani. Ne fanno parte il paesaggio, le opere d’arte, le biblioteche, gli archivi, i siti archeologici… Chi lo ritiene “il petrolio d’Italia”, un magazzino di oggetti da affittare al magnate di turno o da svendere nell’ennesima mostra-evento, è un nostro nemico: ci sta togliendo un bene primario come l’aria, ci sta privando di un diritto fondamentale, come la salute o l’istruzione. Per questo, dopo aver denunciato i disastri della politica culturale italiana nelle “Pietre e il popolo”, Tomaso Montanari scrive un libro sull’Italia possibile, su un progetto di comunità basato sulla cultura, su ciò che potrà essere la Repubblica italiana quando sapremo render finalmente concreto l’attualissimo disegno della Costituzione. “Istruzioni per l’uso del futuro” è un piccolo alfabeto civile: ventuno idee che ci mostrano come per trasformare un paese non bastano le nostalgie o le indignazioni ma servono responsabilità e conoscenza.”
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