#Fundraising? Dieci premesse
Quante volte durante i primi incontri di consulenza con i clienti, ci siamo trovati a dover fare premesse rispetto al fundraising?….tipo: “come funziona”…”fundraising e comunicazione”…”il ruolo del Consiglio Direttivo”..ecc..ecc.. Per questo, con la collega Elena Zanella abbiamo deciso di mettere giù un breve decalogo che da oggi in poi consegneremo a tutti i nostri futuri clienti. Eccolo.
DIECI PREMESSE AL FUNDRAISING
(in aiuto al consulente; al servizio dell’ente)
1. Prima del fundraising c’è la comunicazione. La prima verifica passa quindi da una valutazione del tipo di comunicazione adottata: se l’organizzazione non comunica comunica male la propria mission, in primis, bisognerà lavorare a questo.
2. L’organizzazione che vuole utilizzare il fundraising deve investire in comunicazione. Sono necessari modifiche e/o aggiornamenti del sito web, dei social network e del materiale cartaceo: tutti strumenti fondamentali per informare i cittadini riguardo alle diversi modi di donare a favore dell’organizzazione. Quanto prodotto deve essere studiato e realizzato in modo integrato.
3. Per organizzare un piano di raccolta fondi e vederne i risultati serve tempo e impegno da parte di tutti: consulenti e organizzazione.
4. Un programma di fundraising prevede azioni che vanno dai 12 e i 36 mesi ed è molto difficile avere risultati immediati se si parte da zero.
5. Il consiglio direttivo deve impegnarsi nelle attività di fundraising supportando, per quanto possibile, le iniziative organizzate per raccogliere fondi.
6. I volontari vanno motivati e resi partecipi delle attività di raccolta fondi. Molto spesso, senza volontari è impossibile organizzare attività di raccolta fondi.
7. Delegare: nessuno può fare tutto da solo. L’organizzazione deve saper suddividere i compiti tra i propri membri.
8. Network: l’organizzazione deve accrescere e consolidare la propria rete di contatti. Per questo è utile e consigliabile fornirsi di un database di tipo relazionale per la gestione dei contatti e dei donatori.
9. Investire su se stessi: l’organizzazione che vuole fare fundraising, deve anche avere il coraggio e la voglia di cambiare modalità di gestione e funzionamento. Formazione e profonda analisi interna sono capisaldi nelle strategie di fundraising.
10. Per raccogliere fondi, ci vogliono fondi.
Raffaele Picilli – Raise the Wind
Elena Zanella – SURF
Punto 11 (suggerito da Massimo Coen Cagli): Il fundraising funziona se si costruiscono relazioni
Inappuntabile. Sottoscrivo. Aggiungerei ai primi punti sulla comunicazione anche la costruzione di relazioni (che poi sono cugine, almeno se si intende la comunicazione a due vie o circolare e non solo unidirezionale).
Grazie Massimo! Il decalogo può e deve essere integrato con l’aiuto di tutti i colleghi. Noi l’abbiamo scritto perchè volevamo riassumere tutte le domande che spesso ci fanno (e che sicuramente faranno anche a te!). Vorremo arrivare ad un documento finale da utilizzare per EUConsult Italia.
A presto
Raffaele
Da umile appassionato del settore e della materia penso che questi 10 punti (anzi 11) siano incontestabili.
In bocca al lupo 🙂
Grazie Gabriele, per noi è utilissimo il punto di vista di un professionista come te esperto di marketing!