#fundraising per la #politica n°66: copiare, spesso, non serve a niente
Qualche giorno fa leggevo un interessante articolo, pubblicato sul quotidiano on line The Indipendent, relativo alle nuove strategie di fundraising messe in atto dai Labour nel Regno Unito. Il partito, ha deciso di utilizzare le stesse tecniche di fundraising, usate da Barack Obama del 2008 per la raccolta di piccole donazioni.
Si permettono di “copiare” perché nel Regno Unito, il fundraising per la politica è ormai ampiamente utilizzato e sperimentato. Non è una novità. Hanno semplicemente deciso di testare una nuova metodologia di raccolta.
In Italia, qualcuno crede che invece sia possibile copiare “di sana pianta” le strategie di fundraising per la politica degli americani o degli inglesi. Non si tiene conto che nel nostro Paese si comincia appena a parlare di raccolta fondi. Il terreno è completamente diverso. La cultura è completamente diversa.
I Labour stanno solo cambiando strategia. Sotto la guida di Tony Blair, il partito Labour ha attirato molti grandi donatori (con donazioni singole anche di oltre un milione di sterline) e pochi piccoli donatori. Con il nuovo segretario, Ed Miliband, le grandi donazioni sono crollate e quindi il partito pensa di puntare su quelle piccole. “Guardiamo al modello Obama, dove la maggior parte delle piccole donazioni sono di 5, 10 e 20 dollari” dichiara il responsabile del loro ufficio fundraising, “non è solo questione di soldi ma anche di partecipazione attiva alla vita del partito”.
I commenti sono chiusi.