#Fundraising: il Presidente e il Consiglio Direttivo sono la testa del pesce
“Congratulazioni, sei stato eletto nel Consiglio Direttivo dell’associazione!” “Grazie, mi fa piacere, ma ricordati che non ho tempo per venire alle riunioni”. Questo scambio di battute è reale e purtroppo molto frequente.
Gestire un’organizzazione di volontariato può essere semplice o davvero molto complesso. Dipende da diversi fattori: tipo di organizzazione, mission, progetti, settore di lavoro, zona geografica, dipendenti, volontari e governance. Vorrei fermarmi sull’ultimo punto che, a mio avviso, è quello più importante. E’ la base su cui viene costruito tutto.
Il Consiglio Direttivo e il Presidente rappresentano la spina dorsale di un’organizzazione nonprofit. Da loro dipendono le scelte che condizioneranno, nel bene e nel male, la vita associativa.
E’ semplice far parte di un Consiglio Direttivo? Dipende. Può essere un gioco o invece una missione molto seria che implica tempo, passione, formazione, coraggio, partecipazione, capacità di investire e programmare. E questo vale ancora di più per il Presidente. Più l’organizzazione mira in alto e più sono richieste capacita imprenditoriali. Se mancano, vanno acquisite.
Accade spesso che i consiglieri siano scelti o perché “persone in vista” all’interno della comunità di riferimento dell’associazione o peggio, perché persone che hanno solo tempo a disposizione perché fuori dal mercato del lavoro. Questo non basta. Oggi sono necessarie persone con capacità professionali in grado di apportare benefici all’associazione. Persone in grado di creare e supportare una rete di conoscenze fondamentali per il fundraising e il people raising. Persone che abbiamo tempo di qualità da dedicare all’associazione.
Il Consiglio Direttivo e il Presidente devono essere in prima linea nelle attività di pubbliche relazioni, fundraising e people raising. Devono essergli chiari tutti i principi alla base della ricerca di fondi e di volontari. E’ proprio il Consiglio Direttivo che può e deve creare la rete di contatti che poi saranno passati a chi si occupa di raccolta fondi. Devono spendere la loro credibilità a favore dell’organizzazione. Un consigliere che non partecipa alla vita dell’associazione è un consigliere inutile.
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