#fundraising per la politica n°81: 2 per mille e Hillary Clinton
In questi giorni si parla tanto di 2 per 1000 e del risultato ottenuto dal Partito Democratico italiano. I partiti hanno necessità di trovare fondi e quindi è un bene che sia arrivata una nuova boccata di ossigeno, a fronte del risultato deludente dello scorso anno per l’intero gruppo di partiti (su 41 milioni di contribuenti, solo 15.000 avevano donato il loro 2 per 1000).
Ma un paio di domande hanno bisogno di risposta: sono stati organizzate campagne di comunicazione? campagne di informazione rivolte ai tesserati? Mi sono informato e la risposta che mi è stata data è negativa. Il risultato è sicuramente frutto di efficienti CAF e della buona e autonoma volontà di tanti segretari di sezioni che hanno spiegato ai militanti il funzionamento della nuova tecnica di raccolta fondi e la sua disperata necessità per alimentare le casse del partito. Ma non bastano la fortuna o la buona volontà. Serve formazione, investimenti, comunicazioni mirate, prodotti adeguati e campagne di raccolta fondi con programmazioni almeno biennali. Questo vale per tutti i partiti .Non basta copiare la sezione “giving” dal sito web di Obama per dire di fare fundraising…
Da qualche mese seguo la campagna elettorale americana per le presidenziali e ricevo le newsletters di molti candidati. Tutte hanno un duplice scopo: farmi conoscere il programma elettorale o una sua parte e chiedermi un contributo.
Oggi Hillary Clinton mi ha scritto direttamente dalla sua email privata…Mi ha detto che non avevo risposto ai precedenti solleciti del suo Comitato elettorale e che quindi preferiva parlarmi direttamente. Mi ha voluto anche spiegato la questione della sua doppia email quando era Segretario di Stato e ha chiesto scusa per la situazione che si è creata.
L’America è lontana, non basta copiare.
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