#Fundraising, #charity shop e Fondation Princesse Grace
La Fondazione dedicata alla Principessa Grace è attiva a Montecarlo dal 1964. È una fondazione nata per sostenere molte cause sociali quando ancora la Principessa era in vita. Dopo la sua morte, il timone è passato nelle mani della figlia Carolina. Bisogna premettere che ogni Paese regolamenta come crede le sue “istituzioni caritatevoli” ma francamente pensavo di incontrare una fondazione gestita in maniera diversa e molto più dinamica. E parlando di molte realtà nostrane, non mi rincuora pensare che “ogni mondo è paese”.
Ho visitato la boutique della fondazione nel cuore della città vecchia di Monaco. Il personale è stato davvero molto gentile e gli oggetti in vendita molto ricercati e sicuramente non per tutte le tasche. Comunque, un “charity shop” all’altezza di Monte Carlo.
La fondazione monegasca non raccoglie molti fondi ed è strano visto che nel Principato di Monaco, dove il metro quadrato supera anche i 60.000 euro, non dovrebbero mancare “generosi” donatori. Ero convinto che le donazioni superassero almeno i 5 milioni di euro annui. Non è così. La provenienza dei fondi raccolti è comunque dichiarata anche se non nel sito web. La si trova stranamente solo su Wikipedia nella pagina dedicata alla fondazione. Purtroppo non si capisce a che anno si riferiscono le somme. Ecco le cifre:
- Ballo delle rose, il canale che porta maggiori fondi: 340.277 €
- Prodotti venduti nei due charity shop: 54.951 €
- Biblioteca irlandese: 9.300 €
- Donazioni contanti: 59.175 €
- Proprietà in affitto: 78.448 €
- Proventi finanziari: 854.375 €
- Fondi Comuni: 69.049 €
- Proventi diversi: 8.010 €
La fonte principale delle donazioni è il Ballo delle rose. Nell’opuscolo che mi hanno consegnato nel charity shop leggo che nel 2014 ha fruttato 404.431 euro. Arrivare nel 2016 con un opuscolo del 2014 non è che sia il massimo specialmente quando si parla di una fondazione con un nome così alto.
Sempre secondo lo stesso opuscolo il 51% dei fondi totali raccolti dalla fondazione va a sostegno di azioni umanitarie, l’8% a sostegno della cultura, il 15% a sostegno della libreria irlandese cara alla principessa Grace, il 18% per le spese per la gestione dei due charity shop (ne hanno due).
I costi di gestione dichiarati sono l’8%. O almeno, dovrebbero essere l’8%. Peccato non sia meglio chiarito questo aspetto anche perché agli 8 a mio avviso andrebbe unito il 18% del funzionamento dei negozi. Per un totale di 26. Non poco. Molti dei fondi raccolti sono destinati alla Francia, in particolare, agli ospedali francesi con reparti di pediatria. Nel sito web e nell’opuscolo istituzionale non si fa molto cenno alla governance (si parla solo dell’amministratrice attuale della fondazione), alla possibilità di fare donazioni (alla fine viene indicato l’IBAN, ma bisogna andare a cercarlo..) o alla presenza di volontari.
Un mondo a parte la Princess Grace Foundation-USA, braccio americano della fondazione, che invece, segue tutti i principi del fundraising e del people raising comunicando in maniera chiara e trasparente governance, mission, progetti, modalità per aderire e per fare donazioni. Certe volte basterebbe copiare.
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