#fundraising per la #politica n° 102 : un dollaro, un voto
Hillary Clinton ha perso le elezioni per le presidenziali non certo per mancanza di voti. Se si fosse candidata in Italia, avrebbe vinto. Il sistema elettorale americano non premia chi ha più voti ma chi ha più grandi elettori. I grandi elettori eleggono poi il presidente. Parlando di fundraising, vediamo cosa è successo.
La Clinton ha raccolto molto, molto di più di Trump ma ha deciso di spendere i soldi in maniera differente. Trump ha investito nei Media 19,3 milioni di dollari, 14 milioni in pubblicità e due milioni in gadget. La Clinton, o meglio, i suoi consulenti, hanno invece speso 30 milioni di dollari per i Media ma solo 3 milioni di dollari in pubblicità.
Trump ha utilizzato molto i social network, anche in maniera molto aggressiva. Anche attraverso i social sono stati raccolti molti milioni di dollari in donazioni.
Quando poi parliamo di grandi donatori, il top donor di Donald Trump è stato Donald Trump. Si è donato 56 milioni di dollari. Il top donor della Clinton, Donald Sussman, le ha donato solo 21, 8 milioni di dollari.
Le piccole donazioni di Trump sono state il 27%, 15% le grandi donazioni, il 22% autofinanziamento. Per la Clinton il 18% di piccole donazioni, 53,59 grandi donazioni e 0,27% di autofinanziamento. Obama, durante l’ultima campagna elettorale, ha ricevuto molte più piccole donazioni (al di sotto dei 200 dollari) della Clinton e di Trump, segno di una maggior partecipazione popolare al sostegno del candidato. La differenza è quasi del doppio.
I comitati elettorali dei due candidati hanno invece raccolto quasi la stessa cifra. Parliamo di circa 240 milioni di dollari per i democratici e 280 milioni di dollari per i repubblicani. Il comitato elettorale della Clinton ha raccolto 42 milioni di dollari ma quello di Trump, forte anche delle sue donazioni, quasi 100 milioni.
I commenti sono chiusi.