Fundraising: quanto fa 5 per 23.000?
Alcune volte, nel fundraising, la matematica non è proprio una scienza esatta. Due più due non fa necessariamente quattro. Non parlo mai dei miei clienti ma sabato è stato il mio ultimo giorno di lavoro con un’associazione di tenaci e appassionati volontari e vorrei raccontarvi la loro storia.
Nove anni fa, incontrai in un bar cinque amici che avevano da tempo un progetto nel cassetto, costruire un Centro di aggregazione nella loro cittadina. Sognavano un edificio bello grande, su due livelli, con una sala conferenze e tante stanze per gli incontri, per fare musica, per fare formazione, per il catechismo, per il cucito o semplicemente per stare insieme, giovani e meno giovani, italiani e stranieri, disabili e non.
Questi amici vivevano e vivono in un comune non molto grande che conta 23.000 abitanti. Quasi il 15% dei residenti parla oltre alla nostra lingua anche il cinese, il francese, l’arabo e l’albanese.
Alla fine del nostro primo incontro non gli dissi “che bella idea!” ma “siete matti! Senza strutturarvi non combinerete niente”. E così si diedero da fare e anche molto.
Alla fine del 2016, questi cinque volontari, insieme a tanti piccoli e grandi donatori, hanno realizzato il loro sogno e oggi “vivono” pienamente il Centro. Non si sono limitati a costruire un edificio ma lo hanno affiancato da un parco giochi “inclusivo” tra i più grandi e meglio attrezzati del nostro Paese.
In cinque si sono dati da fare per il benessere di oltre 23.000 persone. In cinque hanno realizzato un sogno “folle” da quasi un milione e mezzo di euro sacrificando famiglie, feste comandate, ore di sonno.
Sabato è stato il mio ultimo giorno di lavoro con loro. Dal bar in piazza siamo passati alle stanze controllate con la domotica. Hanno ben indirizzato la loro follia.
Senza coraggio, il fundraising funziona poco.
Non servono nomi e cognomi, se leggeranno questo mio post sono certo che sorrideranno pensando a tutte le volte che ho “brontolato” perché non avevano fatto i compiti.
Hanno fatto una cosa “pazzesca” (prendo a prestito un termine caro a Miss Keta), hanno dimostrato che il volontariato è partecipazione viva, che la solidarietà è davvero magnetica, che pochi possono fare tantissimo se riescono a coinvolgere gli altri. Hanno dimostrato che il fundraising non è semplicemente raccolta di monete ma molto di più.
Hanno dimostrato che 5 per 23.000 fa, senza dubbio, 1.500.000.
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