Fundraising Study Visit: di ritorno dalla prima edizione a Londra
Si è conclusa la prima edizione della Fundraising Study Visit a Londra. Un viaggio tra musei, charity shop, brand shop e librerie della capitale del Regno Unito per toccare con mano il fundraising, il marketing, la comunicazione e il merchandising dedicati alla cultura.
Per la prima volta in Italia si è organizzata una full immersion dedicata al fundraising applicato nelle realtà culturali e non solo, per la formazione e l’aggiornamento di chi si occupa di fundraising nei luoghi della cultura italiana pubblica e privata.
Raise the Wind e Easy Museum hanno organizzato una visita ricca di stimoli e di confronti con casi pratici, esperti del settore, testimonianze e suggestioni che sicuramente aiuteranno i partecipanti ad arricchire le loro tecniche e a migliorarne l’implementazione. Carla Lotti e Raffaele Picilli hanno portato alla scoperta di sistemi innovativi di fundraising e people raising che raccontano già il futuro della raccolta fondi e della gestione dei volontari.
A Londra sono presenti alcuni dei migliori musei del mondo, la cultura anglosassone del fundraising è sicuramente “un passo avanti” e questo ha permesso un confronto reale con chi si occupa di fundraising e people raising ai massimi livelli.
Attraversare la capitale del Regno Unito nella prima edizione della Fundraising Study Visit ha significato non solo studiare alcuni dei migliori musei del mondo ma anche scoprire “per cosa”, oltre Manica, si raccolgono fondi.
L’Italia è lontana dal Regno Unito se si parla di fundraising e lo è ancor più l’atteggiamento che gli viene riservato: “sentire” le donazioni come parte fondamentale dell’educazione civica, e quindi sostenere il mondo del non profit, è percepito come normale partecipazione alla vita comune. Questa è una premessa necessaria e spiega perché medie e grandi istituzioni pubbliche e private facciano fundraising.
Non sono mancate le visite in alcune delle più grandi librerie di Londra. La sezione Third Sector e Business ha permesso ai partecipanti di trovare testi e manuali sul fundraising e sulla gestione del Terzo Settore con approfondimenti anche molto particolari.
Anche il merchandising è stato oggetto di analisi e valutazione in questa Fundraising Study Visit: non solo quello che si può trovare nei grandi musei ma anche negli enti pubblici, come quello realizzato dalla House of Lords. In cosa si differenzia? In quantità e soprattutto qualità. Tutti hanno notato che i prodotti esposti sono molto diversi da quelli che si possono trovare nello shop di un museo italiano dove tutto è estremamente omologato; al contrario i prodotti inglesi sono sempre brandizzatati, non banali, di facile trasporto.
Non poteva mancare il Digital Fundraising nei musei, già presente da molti anni anche con il sistema Tap to Give.
Si conferma strategico, nei luoghi della cultura, il sistema delle Membership con corner dedicati, materiali informativi, landing page sui siti principali e spazi di convivialità esclusivi, come quelli della Tate Modern, resi speciali dal panorama su cui affacciano. Anche dall’affollamento di questi spazi è apparso chiaro quanto siano utilizzate le membership.
La visita si è conclusa all’interno di un particolare Charity Shop, una libreria di libri usati a sostegno di progetti nel Terzo Mondo.
Nel 2025 è in programma la seconda edizione della Fundraising Study Visit. Per maggiori informazioni si può scrivere a info@raisethewind.it o info@easymuseum.it
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