Se provate a fare una ricerca sul fund raising politico, o peggio, sul people raising politico, troverete molto poco. Naturalmente troverete poco rispetto al panorama italiano.
Qualche breve considerazione.
Trovare volontari per l’associazione Amici del Cioccolato (ma esisterà?…sai che pacchia..) è differente dal trovare volontari per il partito x o per il movimento politico y.
Il problema, a mio parere, è di fondo.
Sono socio degli Amici del Cioccolato, eleggo il mio presidente e partecipo alle decisioni importanti sull’andamento della mia associazione. Vivo la mia adesione alla mission in pienezza…e mangio il cioccolato.
Oggi, in un partito (specialmente se grande) è diverso.
Sono un “socio” ma decido poco, sono una tessera, un voto sicuro (?), una quota sociale, una merce di scambio…Certo che fare people o fund raising diventa complicato!
Per esempio, oggi il cittadino/aderente/simpatizzante/socio non può decidere “in pieno” chi eleggere nelle Istituzioni. Gli si presenta l’elenco già pronto e lui deve votare.
In pochissimi hanno deciso per lui la “rosa dei migliori candidati”…quelli giusti…e se non sei nell’elenco, non hai speranze…
Questo corrode la motivazione, il sentirsi parte di un’associazione, di una mission e ti tante buone cause. Non condividi più nulla e allora resti semplicemente a guardare dall’esterno..(simpatizzi).
Non voglio fare assolutamente di tutta l’erba un fascio…ma da noi c’è chi furbamente sostiene destra, sinistra e centro in contemporanea (siamo tutti amici..)…e addio etica, ideali, mission, programmi e buona causa…
Per il fund e people raising politico la strada in Italia è sicuramente lunga, ma se un movimento politico finalmente decide di cominciare ad interrogarsi, vuol dire che anche da noi qualcosa sta cambiando. Alla fine, le regole le facciamo noi.