Nel nostro lavoro è fondamentale osservare, adattando poi al caso concreto. Mi spiego meglio.
Molto fund raising straniero è sicuramente importabile in Italia. L’import va fatto con coscienza e conoscenza del proprio territorio. Purtroppo, troppi tendono a massificare dimenticando che l’Italia è lunga e stretta e territori diversi, cultura ed economia condizionano stili di vita e propensione al dare.
Girando per Praga, ho scoperto che in un grosso centro commerciale l’associazione dei commercianti ha creato un piccolo corner “benefico”. In cambio dell’acquisto di prodotti con il logo del centro, è possibile sostenere un progetto solidale. La gentilissima volontaria, in un ottimo inglese, mi ha spiegato come si sono organizzati. In circa 4 mq2 hanno posizionato: una bacheca, uno schermo lcd, un tavolo con brochure e depliant e un mobile vetrina con gadget esposti (tazze, bicchieri, penne, portapenne, portachiavi, cd). Due volte l’anno organizzano anche una lotteria benefica.
Invece di ospitare tante e diverse associazioni di volontariato, hanno deciso di far raccogliere al “condominio” fondi per progetti che ritengono maggiormente meritevoli. A me è sembrata una buona idea, un’idea diversa, pratica e diretta. All’epoca della mia visita, raccoglievano fondi per AIDA, associazione umanitaria ceca impegnata nell’emergenza terremoto ad Haiti.