Riporto dal Corriere della Sera on line del 18 agosto.
“Il tabù è caduto a Legnano, all’istituto superiore Dell’Acqua. Per raccogliere 20mila euro e pagare parte del restauro dell’affresco nell’atrio, per la prima volta la Provincia di Milano indice un bando per chiedere aiuto agli sponsor. Le aziende che contribuiscono ai lavori verranno ricambiate con una targa con il loro nome stampato nel salone d’ingresso all’istituto, dove il cantiere è partito grazie ai primi 8mila euro già trovati. Ristrutturazioni e lavori di manutenzione nelle scuole italiane che, per aule e strutture, generalmente, non se la passano bene: la richiesta d’aiuto agli sponsor privati è l’idea nuova per risollevare le sorti di un’edilizia scolastica vecchia, talvolta fatiscente. In Lombardia le strutture scolastiche, in grandissima parte, hanno oltre 30 anni, secondo i dati della Regione, e in un quarto dei casi oltre 60.
Pur essendo il contributo modesto (8mila euro forniti finora da tre aziende della zona sui 45mila che servirebbero in tutto), si tratta comunque di una svolta importante. E di una strada mai percorsa finora: è la prima volta, difatti, che la Provincia ricorre al contributo diretto delle aziende in cambio di pubblicità per ripagare i lavori nelle scuole superiori. Il caso dell’affresco di Legnano spiana, dunque, la strada ai privati anche nel mondo della scuola. E non resterà un episodio isolato. Nei prossimi mesi, nell’ambito del piano di “restauri con sponsor” lanciati dalla Provincia di Milano, altri due istituti bisognosi di interventi urgenti, le due ex magistrali Tenca e Agnesi, potrebbero beneficiare dei contributi versati dai privati. Ma in questo caso non sarà solo una targa il corrispettivo per i privati, ma la chance ben più ghiotta di centinaia di metri quadri di ponteggi da rivestire con immagini promozionali. E tutto a due passi dal centro di Milano.
Lo sbarco dei privati nel mondo della scuola, oltre a sopperire alla cronica mancanza di fondi, è anche la conseguenza dell’impossibilità di utilizzarli anche quando in realtà, nelle casse pubbliche, di soldi ce ne sono. Come spiega la stessa Marina Lazzati, assessore all’Istruzione alla Provincia di Milano: “I soldi per ristrutturare le scuole li avremmo anche, ma il Patto di stabilità ci impedisce di spenderli – spiega l’assessore leghista – dato che la sicurezza e il decoro degli edifici scolastici sono la nostra priorità, ben venga il contributo dei privati”. Sono mesi che i sindaci lombardi riuniti nell’Anci chiedono all’Europa una sospensione della regola che dal ’97 impone alle istituzioni di spendere ogni anno al massimo il 10 per cento in più rispetto al bilancio precedente. Una deroga – la libertà di investire quanto si ha in cassa per l’edilizia scolastica – che le Province italiane intendono tornare a chiedere a un tavolo già in calendario ai primi d’ottobre.
Anche senza l’avallo istituzionale, ci sono altre due scuole, sempre a Milano, che si sono ingegnate. Alle elementari Thouar-Gonzaga di via Gentilino, zona Navigli, le famiglie hanno ottenuto vernici e stucco da un’azienda in cambio di uno striscione pubblicitario sulla facciata della scuola. All’istituto professionale Bertarelli di corso di Porta Romana il caso sponsor ha suscitato, poi, qualche polemica: la direzione scolastica ha installato uno schermo nell’atrio sul quale a breve scorreranno spot pubblicitari di privati, che così finanzieranno i nuovi computer per gli studenti. Dove il pubblico non arriva, insomma, ci si appella all’iniziativa privata. Il Pd in Provincia concorda con la linea ma poi avverte: “Giusto dare la priorità al benessere di studenti e famiglie – osserva il vicecapogruppo Roberto Caputo – ma su queste operazioni pubblicitarie occorre un forte controllo istituzionale. Sponsor legati all’istruzione, poi, sarebbero la scelta ideale”. “