L’Ufficio degli Affari Religiosi di Istanbul ha pubblicato un libretto molto interessante dal titolo “L’islam, la preghiera e la moschea”.
Nel capitolo dedicato a “i cinque pilastri dell’Islam” leggo: “il quarto pilastro è ZaKa (carità). La pratica islamica non è solo limitata allo spirito. Un impegno materiale è richiesto a tutti coloro che se lo possono permettere. La zakah è una tassa annuale del 2,5% sui depositi e i beni commerciali che sono rimasti inutilizzati per un anno. Questo dovere religioso è un modo per purificare i propri beni. La somma va donata alla parte più indigente o in difficoltà della società. I Musulmani devono impegnarsi ad aiutare i poveri, gli orfani e i bisognosi fornendogli almeno una quantità di denaro per aiutarli a superare il periodo di indigenza e le ineguaglianze sociali. L’Islam incoraggia sempre i Musulmani a condividere i propri beni materiali con i meno fortunati. Il primo modo è l’atto dovuto della zakah”.