Ha fatto molto discutere lo spot (direi piuttosto un mini cortometraggio) lanciato dall’ospedale Brotzu di Cagliari sulla donazione di organi. Lo spot è stato realizzato con il supporto di alcuni sponsor ( che hanno speso davvero pochissimo…) .
Negli Stati Uniti, ma anche in Gran Bretagna, ho visto cose simili. Lo spot a me piace e lo trovo un modo molto intelligente per presentare le attività di un ospedale. Il fine dello spot non è di fare fundraising (consentitemi un “magari”….) ma di raccontare il trapianto d’organi in maniera “leggera” e ricordare a tutti quanto sia importante la donazione. Ben vengano le polemiche…così saranno in tanti a vederlo e magari, a riflettere un po’.
Lo si può vedere cliccando su questo link: http://www.youtube.com/watch?v=ruOGYEioQbY
Riporto parte di un articolo de L’unione Sarda on line.
“E’ costato 312 euro, regolarmente fatturati”, il videoclip “Trapiantiamo la felicita”. Lo ha puntualizzato il direttore del Dipartimento patologia renale e trapianto di rene dell’Ospedale Brotzu di Cagliari, Mauro Frongia, dopo le polemiche seguite alla pubblicazione su Youtube dello spot, realizzato nell’ambito dell’organizzazione di un congresso internazionale sui trapianti di rene che si era svolto a Cagliari il 30 settembre scorso, con la sponsorizzazione di alcune ditte farmaceutiche.
“L’idea era di trasmettere un poco di allegria al termine del congresso – continua Frongia – e allo stesso tempo ricordare il percorso fatto dal 1987-1988, quando per la prima volta in Sardegna fu effettuato un trapianto d’organi. Da allora abbiamo eseguito 772 trapianti di rene. Il nostro ospedale, grazie alla generosità dei sardi, sensibili al tema della donazione d’organi, ha permesso alla Regione Sardegna di avere in ambito nazionale una altissima percentuale di donatori per milione di abitanti”.
Il videoclip, che ha una durata di quattro minuti, si apre con la sala operatoria prima di un’ intervento e si sviluppa con una serie di immagini del reparto fino all’esplosione di un happening danzante, con trenino guidato dal neotrapiantato e che trascina gioiosamente tutto l’ospedale.”