Riguardo all’Islam, il sito web sufi.it, offre una chiara ed esaustiva spiegazione della parola “zakat”, l’elemosina rituale.
Cito: “ E’ il terzo pilastro dell’Islam e fra i più importanti doveri religiosi, l’imposta o zakat è, in un certo modo, il debito verso Dio che il musulmano deve saldare per ciò che Egli gli ha dato: in questo modo ci si purifica (za-ka-ha) e si rende legale tutto quello che si possiede.
Il termine coranico zakah non trova nessun equivalente in nessun’altra lingua, per quanto ci consta. Non è una forma di elemosina o di carità, ne una mera tassa o imposta. Né si tratta semplicemente di una manifestazione di amabilità: è tutte queste cose combinate insieme ed è molto di più. Non si tratta semplicemente della detrazione di una certa percentuale dalle proprie sostanze, ma di un abbondante arricchimento, di un investimento spirituale . Non è solo un contributo volontario a favore di qualcuno o di una data causa, né una tassa governativa che un individuo furbo possa evadere o scansare. E’ invece un dovere prescritto da Dio e accettato dai Musulmani nell’interesse della comunità nel suo complesso.
L’accezione tecnica della parola designa il valore annuo che un Musulmano che ne abbia la possibilità deve distribuire fra i legittimi beneficiari. Ma il significato religioso e spirituale della zakah è molto più profondo e più vitale. In esso sta il suo valore umano e sociopolitico.
La zakah è una vivente manifestazione dell’aspetto spirituale e umano dei rapporti intercorrenti fra individuo e comunità. E’ un’efficace dimostrazione del fatto che, benché l’Islam non ostacoli l’iniziativa personale né condanni la proprietà individuale, esso tuttavia non tollera l’egoismo e la grettezza capitalistica.
Ogni Musulmano, maschio o femmina, che alla fine dell’anno sia in possesso di circa quindici dollari o più, in contanti o in articoli di commercio, deve versare la zakah al tasso minimo del 2,5%.
I legittimi destinatari della zakah
1. I Musulmani poveri, affinché siano alleviati i loro bisogni;
2. i Musulmani bisognosi, affinché siano loro forniti dei mezzi con cui possano procacciarsi da vivere;
3. i neofiti, affinché siano messi in grado di far fronte alle loro nuove necessità;
4. i prigionieri di guerra musulmani, affinché vengano liberati grazie al pagamento del riscatto;
5. i Musulmani che hanno debiti, affinché siano liberati da una condizione di dipendenza economica;
6. i funzionari musulmani nominati da un ministro musulmano per la raccolta della zakah, in modo che possano pagare le loro spese;
7. i Musulmani al servizio della causa di DIO, nella ricerca, nello studio, nella propagazione dell’Islam, affinché possano coprirsi le spese e possano continuare a svolgere il loro servizio;
8. i viaggiatori musulmani che si trovano in terra straniera e hanno bisogno di aiuto.Il legittimo destinatario della zakah è uno che non ha nulla con cui far fronte alle proprie necessita o possiede poco denaro (meno di 15 dollari) alla fine dell’anno. Se uno ha circa 15 dollari o più, allora è contribuente, e non destinatario di zakah. “