Il Non Profit in Italia riesce a fare tantissimo per i cittadini ed è presente in quasi tutti i settori della nostra vita: dalla sanità all’assistenza sociale, dalla protezione civile alla tutela dei diritti. A mio avviso ha un solo grande deficit: non ha ancora la forza di presentarsi compatto ai tavoli istitutizionali, manca cioè di una rappresentanza forte ed autorevole.
I benefici fiscali per chi dona fondi nel nostro Paese non sono mai stati notevoli se paragonati a quelli concessi ai cittadini di altri Paesi europei ( per non parlare degli USA). E tanto per affondare il dito nella piaga, qualcuno ha deciso che i già magri benefici, diventino quasi un lontano ricordo…
Riporto il comunicato di Assif, l’associazione italiana dei fundraiser professionisti:
“ASSIF aderisce alla mobilitazione lanciata nel web da soci e professionisti del Terzo Settore (tra i quali Berardino Casadei, CSVnet e IID, Stefano Malfatti, Carlo Mazzini ed Elena Zanella) in seguito alla decisione del Governo di inserire una franchigia sulle detrazioni e deduzioni relative a donazioni per scopi di pubblica utilità.
Come già sottolineato, si tratta di una decisione grave per molteplici ragioni: fissare l’asticella a 250€ equivale ad eliminare quasi totalmente l’incentivo fiscale in quanto, come dimostrano diverse ricerche, la donazione media annua degli italiani è nettamente inferiore. Ma non solo, scoraggiare le donazioni vuol dire penalizzare il settore non profit e indirettamente tutti i loro beneficiari, andando a logorare l’unico sistema efficace ed efficiente di solidarietà e sussidiarietà in questo periodo di crisi economica e sociale.
Ancora più grave però è la mancanza di una risposta compatta dal privato sociale che per primo subirebbe le gravi conseguenze di questo disperato tentativo di far quadrare i conti.
Per questo motivo ASSIF si unisce a chi a gran voce invoca la mobilitazione e chiede al Terzo Settore uno sforzo congiunto attraverso l’utilizzo delle proprie competenze, le proprie reti, la propria positiva energia per:
- segnalare a gran voce questo errore che il Governo di accinge a fare;
- mobilitare e sensibilizzare i parlamentari e i membri del governo;
- contattare giornalisti e opinion leader;
- coinvolgere volontari, amici e donatori.”