Ogni tipo di raccolta fondi ha i suoi punti di forza e i suoi punti di debolezza. Naturalmente, nessuna raccolta fondi è uguale all’altra, specialmente quando si parla di politica, di politici e di candidati.
La rete
Per una buona raccolta di fondi, serve una buona rete di conoscenze. Servono contatti o network, per dirla all’americana.
Costruire una rete non è semplice. Serve tempo e quando il tempo manca, serve l’aiuto di persone chiamiamole “calamita” cioè persone che attraggono altre persone perché hanno carisma, conoscenze negli ambienti imprenditoriali, sovoir faire e una rete sconfinata di contatti.
Queste persone sono particolarmente importanti quando bisogna raccogliere molto denaro in poco tempo. Questi “amici”, se ben “formatii”, possono diventare dei poli autonomi per la raccolta di fondi e lo possono fare a costo zero per il candidato. Da soli possono organizzare piccoli eventi privati per pochi sostenitori e chiedere a questi anche un contributo sostanzioso.
E’ un po’ quello che dovrebbe fare ogni membro di un Consiglio Direttivo di un’organizzazione di volontariato: mettere a disposizione la sua rete di contatti e semplificare il lavoro del fundraiser.
Tutti al lavoro!
In una campagna elettorale, tutti devono sentirsi impegnati a supportare il team che si occupa della ricerca di fondi. Se pensi di avere un possibile donatore, passa il suo indirizzo all’ufficio fundraising. Saranno loro a pensare a come coinvolgerlo. Non cogliere tutte le occasioni, vuol dire perdere possibili sostenitori e quindi, possibili elettori.
Il tempo è denaro: elezioni locali e nazionali
Parlando di elezioni locali o nazionali, l’unica raccolta fondi che valga la pena di fare, è quella che termina il giorno prima delle elezioni.
Tempus fugit
Nel fundraising per la politica il tempo per agire è pochissimo. Se un sostenitore, a seguito di nostre richieste, non dona in un tempo ragionevole è inutile continuare a pressarlo. Molto probabilmente non ne ha voglia. Non c’è tempo, bisogna passare oltre.
L’altra sera ho assistito ad una vendita di materassi organizzata presso una parrocchia, eravamo oltre sessanta persone. Ero curioso di capire cosa ci fosse sotto. Il venditore (anche se si è definito “relatore” dell’azienda x, nota a livello nazionale) ha parlato per 1 ora, ci ha fatto provare i materassi, ci ha comunicato il loro costo e non ha voluto lasciare i suoi recapiti. “O comprate il materasso adesso, oppure non ci saranno altre occasioni. Questa è la nostra politica aziendale. Mangiamo qualche pasticcino insieme e poi dovete dirmi cosa avete deciso”. In tre hanno cacciato 1.500 euro a testa.
A Roma, il 22 gennaio 2013, con Massimo Coen Cagli terrò un workshop su: “fundraising e people raising per la politica”.
Per info http://www.raisethewind.it/nuovi_corsi.aspx email info@raisethewind.it