Sono state analizzategli strumenti e le tecniche di fundraising e people raising utilizzate dai dieci maggiori musei statunitensi (per numero di visitatori).
Ecco qualche anticipazione dei risultati:
- Molti musei sono gestiti da organizzazioni non profit
- Banchi accettazione dedicati ai donatori all’ingresso dei musei: informazioni, piantine gratuite, visite guidate
- Brochure informative sulle donazioni sempre presenti e poste ben in evidenza
- Utilizzo dei volontari nei punti informativi e come guide qualificate
- Biglietto di ingresso presentato come liberalità (con donazione minima consigliata)
- Box raccogli monete presenti all’ingresso dei musei, solo quando biglietto non a pagamento
- Siti web e social network attivi, aggiornati e ben utilizzati
- Ogni museo ha programmi articolati per le membership (fino a 13 per i singoli donatori)
- I “grandi donatori” sono il pilastro del fundraising (fino a 6 profili di adesione differenti)
- Organizzazione di eventi esclusivi a pagamento per membri e non membri
- Bar, ristoranti e shop presenti ovunque e per differenti target e possibilità di spesa
- Spazi disponibili per eventi, congressi, cene e pranzi. Gli spazi offerti sono spesso le stesse sale museali con le opere in esposizione (tipo cena all’interno del tempio egizio…ecc. Cose dell’altro mondo per il nostro Paese…)
- Shop con tanto merchandising
- Attrazioni a pagamento (film in 3d, IMAX, ecc)
- Gruppi di supporto del museo