Le nuove norme avranno come ambito di azione solo il finanziamento privato per alcuni partiti. Le tecniche di fundraising per la politica non si rivolgono solo ai partiti.
Dal 2017 ci sarà un taglio graduale ai rimborsi elettorali . A favore del provvedimento Partito democratico, Scelta Civica, Nuovo Centrodestra, Popolari per l’Italia, Lega Nord, Forza Italia, Autonomisti e Partito socialista. Contro il testo si sono espressi Sinistra e Libertà, Grandi Autonomie e Libertà, Movimento Cinque Stelle.
Il testo a Palazzo Madama ha però subito alcuni cambiamenti: tetto di 100 mila euro per le donazioni di privati, pagamento dell’Imu sulle sedi di partito e cassa integrazione per i dipendenti che perderanno il posto.
Mantenuti i contributi da aziende e manager pubblici. La novità più rilevante nella seduta riguarda la bocciatura della proposta avanzata da Linda Lanzillotta (Scelta civica), che puntava a vietare i contributi di aziende e istituzioni partecipate da enti pubblici verso fondazioni e associazioni politiche guidate da rappresentanti attuali o passati di istituzioni elettive. Analogo impedimento veniva esteso ai manager e amministratori di compagnie statali la cui nomina dipenda da scelte politiche, questo perché esistono una “miriade di associazioni nazionali presiedute da personalità di governo che ricevono fondi da aziende e società su cui la politica e le istituzioni esercitano un’attività di gestione, controllo e vigilanza”.
L’Aula ha approvato anche un emendamento che estende la cassa integrazione per i dipendenti dei partiti che perdono il posto. Inoltre, obbligo di pubblicità per i contributi oltre i 5mila euro annui. Tutte le persone elette in organismi rappresentativi nazionali e territoriali hanno l’obbligo di allegare alla pubblicità del proprio stato patrimoniale ed economico ogni contributo ricevuto da persone fisiche e giuridiche superiore ai 5mila euro annui. Le erogazioni liberali possono essere devolute direttamente alla personalità politica o destinate a fondazioni e comitati legati al suo ruolo. È il contenuto della proposta, presentata dal gruppo di Sel e approvata dall’Aula di Palazzo Madama nel corso della votazione sugli emendamenti al decreto legge governativo che fissa nuove regole sui contributi economici volontari e fiscalmente agevolati a favore dei partiti. E che prevede fino al 2017 un regime transitorio di finanziamenti statali nella forma del rimborso per le campagne elettorali.