E’utile porre un limite alle donazioni? Quel limite si può aggirare? Un limite alle donazioni frena la corruzione?
Alla fine, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha deciso: nessun limite alle donazioni di fondi a favore dei partiti. La svolta arriva dopo l’ultima sentenza della Corte che ha dichiarato incostituzionali i limiti previsti per le donazioni individuali alle campagne politiche e ai comitati elettorali. Il motivo: quei paletti violano il primo emendamento della Costituzione americana, quello che garantisce la libertà di parola. Il verdetto ha diviso i giudici liberal e quelli conservatori (cinque contro quattro). Secondo questi ultimi i limiti non aiutavano a prevenire la corruzione e invece violavano il diritto alla libertà di espressione dei cittadini. Secondo la Corte, la libertà di espressione viene prima del rischio di corruzione.
Da oggi i cittadini degli Stati Uniti potranno quindi versare il loro contributo ai candidati al Congresso e alla Casa Bianca, nonché ai partiti e ai Pac (comitati elettorali teoricamente indipendenti), superando il limite per le donazioni complessive, che era stato fissato a 123.200 dollari per il 2013 e il 2014.
Alcuni limiti alle donazioni non sono però stati cancellati. Il limite sui contributi individuali ai candidati alla presidenza o al Congresso, pari a 2.600 dollari per elezione, non è stato toccato. Ma, l’ostacolo si supera facilmente…basta utilizzare un prestanome come è già stato più volte fatto.
Il New York Times sottolinea che la maggioranza della Corte “si è dimostrata fortemente scettica circa il ruolo di controllo della partecipazione politica esercitato dallo Stato”..E questo non è certo un complimento… Secco, invece, il commento del Washington Post, secondo cui la sentenza ha “abbattuto un’altra legge tesa a contenere la corruzione e l’influenza dei grandi capitali sulla politica nazionale”.