La risposta della Casa Bianca è il silenzio. Naturalmente in molti hanno fatto notare che non si tratta di notizie coperte dal segreto di Stato, ma semplicemente di una buona regola di trasparenza.
Secondo il canale CBS, la Casa Bianca non vuole rivelare i costi degli spostamenti non “ufficiali” del Presidente, perché la spesa potrebbe essere non solo imbarazzante ma anche molto difficile da spiegare ai donatori (in Italia il presidente della Regione Sicilia ha da poco ordinato auto blindate con un conto che supera il milione di euro..)
Bisogna però dire che negli Stati Uniti questi casi sono regolati da norme precise. Secondo il Congressional Research Service “Quando un viaggio è per fini politici o non ufficiali, le parti devono pagare per vitto e alloggio e le altre spese correlat, e devono anche rimborsare lo Stato con l’equivalente del biglietto aereo che avrebbero pagato se avessero usato una compagnia aerea commerciale”. Inoltre “quando un viaggio presidenziale include sia aspetti politici sia ufficiali, alla Casa Bianca è consentito proporzionare le spese rimborsabili”. Dov’è il problema? E che senza numeri ufficiali, senza rendiconti, non è possibile alcuna verifica…
P.s: se qualcuno vuole approfondire il tema del fundraising e del people raising per la politica, con Marina Ripoli e altri ospiti ne parliamo presso la sede dell’Università Telematica Pegaso a Napoli il 19 novembre, dalle 16 alle 18: “La Comunicazione Politica in Europa – La sfida del fundraising e del people raising”, piazza Trieste e Trento 48.