Gestire un’organizzazione di volontariato può essere semplice o davvero molto complesso. Dipende da diversi fattori: tipo di organizzazione, mission, progetti, settore di lavoro, zona geografica, dipendenti, volontari e governance. Vorrei fermarmi sull’ultimo punto che, a mio avviso, è quello più importante. E’ la base su cui viene costruito tutto.
Il Consiglio Direttivo e il Presidente rappresentano la spina dorsale di un’organizzazione nonprofit. Da loro dipendono le scelte che condizioneranno, nel bene e nel male, la vita associativa.
E’ semplice far parte di un Consiglio Direttivo? Dipende. Può essere un gioco o invece una missione molto seria che implica tempo, passione, formazione, coraggio, partecipazione, capacità di investire e programmare. E questo vale ancora di più per il Presidente. Più l’organizzazione mira in alto e più sono richieste capacita imprenditoriali. Se mancano, vanno acquisite.
Accade spesso che i consiglieri siano scelti o perché “persone in vista” all’interno della comunità di riferimento dell’associazione o peggio, perché persone che hanno solo tempo a disposizione perché fuori dal mercato del lavoro. Questo non basta. Oggi sono necessarie persone con capacità professionali in grado di apportare benefici all’associazione. Persone in grado di creare e supportare una rete di conoscenze fondamentali per il fundraising e il people raising. Persone che abbiamo tempo di qualità da dedicare all’associazione.
Il Consiglio Direttivo e il Presidente devono essere in prima linea nelle attività di pubbliche relazioni, fundraising e people raising. Devono essergli chiari tutti i principi alla base della ricerca di fondi e di volontari. E’ proprio il Consiglio Direttivo che può e deve creare la rete di contatti che poi saranno passati a chi si occupa di raccolta fondi. Devono spendere la loro credibilità a favore dell’organizzazione. Un consigliere che non partecipa alla vita dell’associazione è un consigliere inutile.