La prima è la fidelizzazione: riuscire in futuro a non perdere i propri donatori regolari, la seconda è la credibilità che è legata alla trasparenze e al saper comunicare, la terza è il coinvolgimento dei donatori e il rapporto da creare con questi, la quarta è la professionalizzazione degli operatori: formarsi in continuazione per migliorare tecniche e metodologie ma anche educare la popolazione alla cultura del dono. La quinta è avere prospettive a lungo termine, ovvero programmare e rispettare le tappe.
Il prof. Sargeant ha poi sottolineato l’importanza del Consiglio Direttivo e dei compiti che hanno i Leader nelle organizzazioni. Molta della fortuna di una organizzazione, dipende dal loro grado di coinvolgimento. Ha poi mostrato come all’interno di una lettera per la richiesta di fondi, poche parole, possono migliorare di molto il prodotto e fare la differenza.
Ha concluso la sua relazione con un messaggio: “smettete di pensare a realizzare campagne di raccolta fondi che abbiano come scopo solo i soldi ma pensate a realizzare campagne di raccolta fondi che sappiano coinvolgere i donatori”