- “Bisogna aprire una nuova sezione del museo, comprare i nuovi espositori, rifare la cartellonistica….” questi e altri sono i problemi che quotidianamente deve affrontare chi gestisce strutture complesse che si chiamano musei. Naturalmente, chi tratta un museo come deposito di oggetti vecchi, tutti questi problemi non se li fa e attende serenamente lo stipendio o la pensione.
- Quali sono le fonti di finanziamento di un museo? Donazioni, biglietti, fondi pubblici, marketing. Quanto possono incidere le donazioni sulle entrate? Dal 10 al 35%, ma dipende molto dal tipo di museo. Non sono certo briciole.
- Piano di fundraising e piano di comunicazione. Per cominciare serve capire cosa fare e cosa non fare. Improvvisare è inutile.
- Il primo passo per pianificare buone azioni di fundraising? Avere una buona rete di contatti e mettere al lavoro il Consiglio di Amministrazione e anche quello scientifico. Con la nuova riforma Franceschini, tante strutture potranno farlo. La legge parla addirittura di ufficio fundraising…roba da paesi anglosassoni.
- Avere buoni progetti. Senza un buon progetto non si fa molta strada. Il sostenitore deve desiderare di sentirsi parte del cambiamento. E’ inutile chiedere fondi per il museo, serve chiedere fondi per progetti specifici.
- Database: è molto utile raccogliere i dati dei visitatori, forse qualcuno potrebbe aver voglia di andare oltre il biglietto…
- Mappare i possibili sostenitori: aziende, grandi professionisti, fondazioni…il territorio è ricco di sorprese. Spesso non è del tutto vero che non ci sono soldi, manca invece la capacità di cercarli.
- Fundraising di successo? Ci vuole coraggio, fantasia, tecnica, professionalità, tempo, perseveranza, incoscienza, osservazione e tanta pazienza.
In bocca al lupo!