Secondo l’Istat, un italiano su 4 è a rischio povertà o esclusione, il 14% ha arretrati per mutuo, affitto e bollette. Sei milioni di persone non mangiano adeguatamente e una famiglia su due percepisce un reddito netto non superiore a 2.000 euro. Al Sud, quasi la metà dei residenti risulta a rischio povertà o esclusione sociale (45,6%), contro il 22,1% del Centro e il 17,9% del Nord. Sono in difficoltà soprattutto i monogenitori, le coppie con tre o più figli, chi vive in famiglie con cinque o più componenti e i nuclei monoreddito. Dati che sembrano irreali per chi non vive a contatto con le marginalità.
Cosa può fare il Terzo Settore per intervenire e supportare, in maniera dignitosa e “intelligente” chi ha bisogno di beni di prima necessità?
In questi mesi si sta parlato molto di social market, spazi aperti da organizzazioni di volontariato nei quali persone in difficoltà possono recarsi a fare la spesa, gratis, come in un comune negozio. A Bacoli, in provincia di Napoli, un’associazione di volontariato, La Casetta onlus, ha deciso di modificare questo sistema di distribuzione e chiedere “qualcosa in cambio”. Nel loro nuovo Social Market, che sarà operativo nel giro di alcuni mesi, per pagare le merci non occorreranno soldi ma donazioni di “tempo”. Agli utenti sarà chiesto di donare parte del loro tempo alla Comunità, secondo possibilità e competenze. L’obiettivo è quello di favorire l’emersione da situazioni di disagio attraverso la promozione della solidarietà e del volontariato tra famiglie e la costruzione di reti di mutuo aiuto, con un’attenzione particolare ai temi dell’educazione alimentare e del risparmio responsabile.
Anna Gallo, presidente della Casetta onlus ha dichiarato: “questa è una nuova visione del servizio che mira al superamento della semplice logica assistenzialista e pone al centro uno scambio reciproco che renda attivo colui che riceve assistenza e che punti, sempre di più, alla creazione dell’indipendenza dell’individuo”.
Ogni acquisto effettuato presso il Social Market attiverà dei debiti in termini di ore di volontariato che gli utenti si impegneranno a svolgere a favore della Comunità. Si cercherà di barattare la spesa mensile, del valore di ottanta euro con due ore di volontariato che a seconda delle attitudini personali, potranno essere impiegate in attività come il giardinaggio, l’assistenza al doposcuola per minori, pulizie domestiche o compagnia ad anziani e persone sole. Ai clienti del Market saranno offerti anche corsi di formazione gratuiti per migliorare le loro capacità lavorative e gestionali. Non solo aiuto immediato ma anche speranza per il futuro.
Pubblicato su Volontariato Oggi. Di Raffaele Picilli e Mariano Boccia