A me sembra, sempre di più, che l’Italia sia una Repubblica fondata sul Volontariato. Milioni di cittadini che aiutano altri cittadini, senza nulla a pretendere. Aggiungo, per fortuna.
Si è conclusa domenica la sesta edizione del Festival Italiano del Volontariato. Lucca è stata invasa da tantissimi volontari che l’hanno resa, per quattro giorni, la capitale italiana del volontariato. Un vero arcobaleno di colori (quelli delle divise di tanti volontari), di opinioni e di visioni del futuro.Il Festival ha costituito occasione propizia per sviluppare tante relazioni e incentivare il confronto.
Sono stati tanti i convegni di alto livello, con relatori che hanno saputo catturare la platea. L’incontro più atteso, quello con Philippe Daverio, ha registrato il tutto esaurito. Daverio ha detto cose interessanti e forse complesse, ma le poste alla platea in modo semplice. È un ottimo divulgatore.
In Italia, il volontariato non ha una sola voce, ma tante voci. Questo se da un lato limita l’azione del Terzo Settore, dall’altro rappresenta tutta la forza e la passione delle tantissime persone impegnate, ogni giorno, ad aiutare gli altri. L’aiuto arriva per strade diverse, con diverse modalità e tempi. Lucca ha rappresentato il momento per incontrarsi, parlare e anche decidere.
Un sincero grazie a tutte le migliania di persone che hanno partecipanto. Un grazie a Edoardo Patriarca, Paolo Bicocchi, Stefano Cerrato, Giulio Sensi, Teresa Ricci, Angela Bertolucci e Cesare Pardini per averci voluto nel loro gruppo di lavoro. Un grazie ai colleghi che hanno partecipato, un grazie al gruppo dei comunicatori che ha fatto arrivare lontano la voce del Festival e un grazie agli sponsor e agli espositori che hanno permesso alla manifestazione di esistere.
Raffaele Picilli e Raise the Wind