A breve, a Milano, presso la Fundraising Academy, inizierà un nuovo corso full immersion in fundraising e people raising. Terrò una lezione sull’organizzazione delle risorse umane volontarie.
Ecco qualche mio suggerimento, già pubblicato nel blog della collega Elena Zanella.
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Gestire un’organizzazione di volontariato può rivelarsi semplice o davvero molto complesso. Dipende da diversi fattori: tipo di organizzazione, mission, progetti, settore di lavoro, zona geografica, presenza di personale dipendente, necessità di turnazioni periodiche regolari, numero di volontari, numero di donatori e tipo di governance. Il “tempo” che qualcuno decide di donare alla nostra associazione è un dono bellissimo che non va assolutamente sprecato. E per fare questo bisogna evitare di improvvisare o di pensare che per gestire un gruppo di volontari non serva una particolare preparazione… tanto, è “solo” volontariato! Errore che si paga caro e con gli interessi.
Trovare, formare, inserire e gestire volontari non è semplice, ma tutto si può imparare. Vorrei soffermarmi, in particolare, su tre punti: pianificazione, formazione e dono del tempo.
Il punto di partenza per una efficiente organizzazione del personale è la pianificazione. Una buona pianificazione aiuta a capire quanti volontari servono, per cosa, che tipo di formazione dovranno avere o ricevere e per quanto tempo dovranno essere disponibili. Va detto che pianificare vuol dire regolare, organizzare e progettare secondo un piano prestabilito, che dovrebbe essere almeno proiettato su dodici mesi. Purtroppo, in Italia, sono pochissime le organizzazioni che pianificano il lavoro nel lungo periodo.
Si riesce a pianificare bene se si ha la formazione giusta per farlo. La formazione è un altro punto dolente della gestione dei volontari. Senza formazione specifica nella gestione delle risorse umane si finisce per improvvisare. Essa deve però toccare tutti i volontari, compresi i componenti del consiglio direttivo e, naturalmente, anche il presidente e l’eventuale direttore o segretario generale. Se il consiglio direttivo funziona bene, funziona bene anche l’associazione.
L’ultimo punto è dedicato al dono del tempo e alla sua gestione da parte dell’organizzazione. I volontari possono donare il loro tempo in maniera differente. Ci sono volontari a breve e a lungo termine, volontari che non hanno bisogno di essere sempre presenti in sede e volontari che in sede devo esserci necessariamente. Ci sono volontari che possono donarci due ore del loro tempo, altri cinque o dieci. È proprio la pianificazione a dover tener conto di queste variabili, altrimenti le possibilità per accogliere e gestire nuovi volontari si riducono al minimo.