Riporto il titolo de Il Fatto Quotidiano online del 22 settembre “Caso Open, le due inchieste sui Renzi boys: i soldi di Toto girati alla cassaforte dell’ex premier e quegli affari milionari sulle rinnovabili”.
Della questione ne hanno parlato i principali quotidiani del nostro Paese. Si ripropone, ancora una volta, il problema del finanziamento privato alla politica.
In Italia manca un codice che disciplini le donazioni alla politica. Chi deve sostenere chi? Chi non lo può fare? Non è così banale, è necessario.
All’estero, molti Paesi hanno adottato una normativa che vieta alcune donazioni. Hanno iniziato negli Stati Uniti con l’istituzione dei PAC e altri hanno seguito con espliciti divieti ad aziende, corporazioni, associazioni e gruppi che non hanno la possibilità, direttamente, di sostenere un partito o un singolo candidato. Tutto questo per evitare uno scambio di favori.
Il futuro della politica passa anche per il fundraising. Senza fondi la macchina politica non può funzionare. A questo punto, era meglio non toccare il finanziamento pubblico.
Per approfondire consiglio la lettura di “Come raccogliere fondi per la politica: Manuale di fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati”