Una volta un museo nasceva per contenere capolavori. Oggi, almeno in molti paesi europei e d’oltreoceano, non è più così. Al museo si va per molte ragioni diverse così come si finanzia un museo in molti modi diversi.
Per fortuna, in Italia, cominciano ad esserci musei che ospitano ristoranti e luoghi per l’intrattenimento così come ci sono musei (pochi) che utilizzano il fundraising. Questo è un primo passo verso un nuovo sviluppo che non bussi sempre alle casse statali (peraltro quasi vuote).
Alcuni musei sono stati affiancati persino da interi centri commerciali: il Louvre di Parigi con il Carrousel du Louvre (ora meglio specificare la città di ubicazione perché il Louvre si è sdoppiato con la nuova sede di Abu Dhabi).
Non si vive dunque di soli biglietti ma anche di altro. Il fundraising diventa, per questo, parte essenziale per differenti visioni. Per esempio, in alcuni musei attraverso nuovi percorsi i visitatori regolari accedono a benefits prima impensabili: circoli riservati ed esclusivi, visite guidate con cena, con aperitivo, con laboratori didattici. Il “cliente” abituale viene fidelizzato o viene convinto a diventare “abituale”.
A Milano, al terzo piano del museo MUDEC, è stato aperto un ristorante stellato. Lo stesso, sempre a Milano, nel Museo del Novecento o nella torre della Fondazione Prada. A Parigi questo è normale per tutti i grandi musei (spesso più piccoli di quelli italiani): ristoranti, caffè, shop che sembrano infiniti, luoghi per mostre private, negozi di tutti i generi, programmi di membership e corporate membership. A Parigi seguono Amsterdam, Copenaghen e naturalmente Londra con sale da thè in quasi tutti i più importanti musei cittadini (da non perdere quella del V&A Museum). Oltreoceano non si può non citare New York con i ristornati, shop, caffè e altro del MoMa o Los Angeles con The Board.
Perché in Italia si fa ancora così poco? Perché i manager culturali, che spesso hanno a disposizione meraviglie dell’arte mondiale, non decidono di innovare ? Chi lo ha fatto raccogliere bene e fa notizia come il rinnovato Parco Archeologico di Paestum.
Per un approfondimento: Gabriele Granato, Raffaele Picilli “L’inestimabile valore- Marketing e fundraising per il patrimonio culturale” https://www.store.rubbettinoeditore.it/l-inestimabile-valore.html