La nascita del Fondo Beatrice Lentati presso la biblioteca di Economia dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, non è solo una buona notizia per il fundraising italiano, ma anche per quello internazionale.
Sono molto felice di aver sostenuto l’apertura del Fondo e soprattutto che Beatrice Lentati abbia scelto l’Università di Urbino per il suo prezioso lascito. Negli scaffali troverete la storia del fundraising e tantissimi documenti che raccontano l’evolversi delle tecniche e delle strategie.
Tutta l’operazione è stata resa possibile grazie alla disponibilità del Rettore Giorgio Calcagnini, del pro Rettore vicario Vieri Fusi, del prof. Luigi Ceccarini, della coordinatrice del sistema bibliotecario di Ateneo Marcella Peruzzi e di Gaetana Lo Presti responsabile della biblioteca di Economia. Un grazie per l’organizzazione va anche ad EUconsult Italia e ad EUConsult.
Beatrice Lentati è tra le massime esperte di fundraising a livello internazionale, negli anni ‘70 ha portato il fundraising professionale ed etico in Italia con la sua esperienza in AIRC, al fianco del professor Umberto Veronesi. Ha scelto di donare la sua raccolta personale all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo: oltre 1000 titoli tra libri, magazine, case study e demo, in italiano e non solo, che raccontano la storia del fundraising mondiale.
All’inaugurazione, la coordinatrice del settore biblioteche dell’ateneo di Urbino Marcella Peruzzi, ha dichiarato che quasi la totalità dei libri del fondo sono una novità assoluta per le biblioteche italiane, perché nessuno li aveva mai catalogati. Parliamo di volumi che raccontano il fundraising e tutte le materie affini a questo, che hanno anche oltre cinquant’anni.
I titoli, grazie al Sistema Bibliotecario Nazionale, entreranno nel circuito del prestito universitario e potranno quindi essere richiesti anche da altri atenei. Un’opportunità preziosa per gli studenti che si approcciano al tema e anche per i fundraiser, che in futuro potranno decidere di donare la propria personale collezione al Fondo Beatrice Lentati.