Un museo diverso dagli altri. Ecco il #fundraising del Louvre di Abu Dhabi

 

Louvre Abu Dhabi is an open and inclusive museum. We celebrate stories of cultural connections to build understanding across cultures and reveal we have more in common than we know” Questo si legge nella home page del sito web del museo.

Operazione azzardata ma geniale: portare un museo di fama mondiale in un paese senza grandi musei e introdurre, per la prima volta nel Medio Oriente, il fundraising nel settore museale con l’adozione delle membership.

Una struttura avveniristica, progettata da Jean Nouvel, che da sola vale il viaggio, ampi spazi aperti protetti da una gigantesca cupola che sembra lavorata all’uncinetto e ferma nel vuoto come un’astronave, il mare che circonda ed entra nel museo con una zona riservata alle tartarughe che funge anche da ospedale (altra attrazione per i visitatori), sale interne con comodi divani, spesso lontani dalle opere d’arte. La funzione sarà, probabilmente, quella di far vivere al visitatore gli spazi interni come salotti di una casa con la possibilità di godersi la vista (e l’aria condizionata) ammirando il paesaggio attraverso enormi vetrate.

La disposizione degli oggetti esposti è unica nel suo genere: in una ventina di sale si possono ammirare opere d’arte posizionate in base al periodo. Finalmente, il visitatore ha una visione d’insieme di come l’arte si è sviluppata nel mondo nei diversi secoli.

Non tantissimo materiale ma sufficiente per non impazzire d’arte. Moltissimi pezzi provenienti dalla Francia dove possono sdemanializzare i beni e quindi vendere le opere d’arte di proprietà dello Stato (In Italia, troppo spesso, le conserviamo nei depositi dei musei dai quali non usciranno mai…).

Nel 2023 il Louvre Abu Dhabi ha accolto più di 1,2 milioni di visitatori, con un aumento significativo rispetto ai 622.399 del 2022. I residenti degli Emirati Arabi Uniti hanno rappresentato il 28% del flusso di visitatori, mentre il restante 72% è stato costituito da turisti internazionali. Non mancano un caffè all’aperto e al chiuso, spazi per riposarsi all’ombra, un ristorante che viaggia verso la stella Michelin e uno shop.

Non da ultimo, la grande novità alla quale sono sicuramente abituati i francesi ma non gli emiratini: la membership. Viene proposta online e anche immediatamente all’ingresso del museo. Non viene spinta molto ma sicuramente sarà interessante per tutti gli expat che vivono negli Emirati Arabi Uniti e sono alla ricerca di uno spazio moderno, innovativo e ricco di cultura.